Itinerari del gusto

Itinerari del gusto in Abruzzo una tradizione antica e forte

Sedersi a tavola in Abruzzo è una grande gioia, la cucina è arte e le portate riflettono la varietà e il fascino particolare del paesaggio. Se si scende dalla montagna per arrivare sulla costa dei Trabocchi, l’Abruzzo custodisce i suoi tesori nel rispetto della storia e della cucina tradizionale. Insomma gli itinerari del gusto sono molti!

Itinerari del gusto: enogastronomia in Abruzzo

Le ricette della cucina abruzzese si basano su agricoltura, pastorizia, e pesca sulla costa, sull’uso di olio d’oliva, formaggi, cereali, legumi, carni, verdure e spezie. Molte delle prelibatezze rielaborano con maestria la tradizione fatta di antiche ricette dei contadini e dei pastori, nella gastronomia e nella tradizione dolciaria. Per questo viaggio partiamo dal nord Aquilano ideale per chi è alla ricerca di un’immersione totale nella natura. Qui si può degustare del buon formaggio pecorini nostrano o la mortadella di Campotosto, oppure il torrone aquilano dolce tipico delle feste. E per finire le ferratelle, farina, uovo, olio e senso di anice schiacciato nel ferro delle ferratelle che ha disegni diversi e spesso personalizzati. Scendendo nella piana di Navelli se si capita tra ottobre e novembre si assiste ad un’incredibile spettacolo della natura. I campi si tingono di un violetto intenso, è la spettacolare fioritura dello zafferano.

Un salto dal nord aquilano all’alto Sangro

Nella Marsica la natura continua ancora a stupire, il prosciugamento del lago Fucino da vita ad un orto di 14000 ettari. Un tripudio di sapori, funghi e tartufi danno vita a piatti strepitosi come i ravioli al tartufo conditi con burro fuso e pecorino. In dicembre a Forme di Massa D’Albe c’è «La Croccante», una sfida a chi realizza croccanti di mandorle nelle forme più grandi ed artistiche. Così nascono gli amaretti di mandorle del Velino. Non può essere più dolce il proseguo con il miele di stregonia siciliana, un’autentica rarità. Prodotto esclusivamente in Abruzzo dalle api che bottinano i fiori della Stregonia che cresce nei pianori del Sirente e Velino. Con un grande salto arriviamo nella Valle del Sagittario! Qui troviamo ristoro nel soffice impasto di mandorle, miele e cioccolato che da il nome al Pan Dell’Orso, e nel mostacciolo di Scanno.

I sapori della Valle Peligna e del teramano

Valle dei Peligni e degli Equi ma anche di piatti come la polenta rognosa di Pettorano, condita a base di formaggio pecorino e pancetta soffritta. Fiore all’occhiello della Valle Peligna è Sulmona con la sua produzione storica di confetti, prodotti da Pelino e William Di Carlo da generazioni. Nell’entroterra teramano veniamo accolti da un oasi, proprio quella della scrippella, il prodotto base di molti primi piatti teramani. Composto di farina acqua e uova farcito con pecorino e ‘mbusse ossia bagnate da brodo di carne. Tradizione più dolce è invece la pizza dolce, un colorato pan di spagna bagnato con Alchermes, farcito con crema pasticcera e cioccolato. Dolci itinerari sono anche Atri che vanta i caggiunitt, fritti di Natale, delizie farcite con scrucchiata, la tradizionale marmellata d’uva con buccia. Pizzelle! Chiacchiere! Mostaccioli! Troviamo il Tatù, dolce tipico di Bisenti di origine medioevale. Il Pan Ducale termina l’escursione godereccia.

Dai colli pescaresi alla costa dei Trabocchi

Le colline pescaresi uniscono cultura ed enogastronomia grazie ad una serie di eccellenze come il parozzo, un dolce al gusto di mandorla e cioccolato. Talmente buono che Gabriele D’Annunzio gli dedica un madrigale, rendendolo noto anche oltre i confini pescaresi. Proseguendo l’itinerario arriviamo a Guardiagrele dove ci accoglie un trionfo di pan di spagna e crema pasticcera, dolci che la tradizione chiama «sise delle monache». Riprendendo il cammino si arriva alle porte della casa del bocconotto di Castelfrentano presso Lanciano, un dolce da mangiare in un sol boccone. Declinando sulla costa ci fermiamo ad Ortona, città che conserva le reliquie dell’apostolo Tommasso ma anche patria della nevola, una friabile cialda arrotolata a forma di cono realizzata con il mosto cotto. Questi itinerari del gusto si concludono proseguendo sulla costa dei Trabocchi dove possiamo imboccare sentieri escursionistici da percorre a piedi o in bici.

 

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Autore dell'articolo: Redazione