Care Parole,
è affiorato in me questo desiderio di inviarvi una lettera.
Scelta curiosa, vero?!
Usare le parole per mandare un messaggio alle Parole.
Qualcuno potrebbe pensare: “Idea fuori luogo e fuori tempo”. Forse. Però avverto ancora il fascino silenzioso della carta che aspetta paziente che le parole scendano con calma, rallentando la corsa fino a sfiorare la sensibilità di chi non ha fretta. È il gusto di un ritmo lento, lontano dai vortici delle scadenze e degli appuntamenti incalzanti.
Io vi scrivo per ringraziarvi sinceramente del vostro talento innato, un talento che forse non sapete neanche di possedere, ossia la vostra capacità di trasformarvi, al momento giusto, in… sfumature.
A cura di Emanuele Di Sante